25 dicembre 2009

Natale in Egitto

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Odio la gente che per le vacanze di Natale si dirige in questi villaggi turistici in Egitto, con cuoco e animazione italiana, sovraffollati di truzzi, gente di poca cultura che vuole solo rilassarsi, divertirsi e non pensare a niente per una settimana, senza minimamente apprezzare le tradizioni e le diversità dei luoghi egiziani, delle millenarie meraviglie che questa terra offre, della cultura araba…

Pensare di fare una settimana di relax, immersioni sulla barriera corallina, massaggi rigeneranti senza pensare a nulla mi fa proprio schifo! Questa gente si deve vergognare e basta! Gretti esseri senza un’anima né un’istruzione!

Oh raga io domani parto per Marsa Alam, villaggio italiano EDEN:  7 giorni di immersioni e giochi aperitivo.

Buon Natale a tutti e fate ammodino! Alle immersioni ci penso io!

24 dicembre 2009

La vigilia di Natale

Ultima mezz’ora li lavoro e poi si spenge il PC (almeno quello in ufficio) fino al 7 Gennaio.
Or ora  mi sono fatto sfuggire un last minute gustoso all’ultimo secondo e, mentre al telefono la tizia dell’agenzia mi diceva che i voli erano già stati chiusi mi si è proiettata sul muro l’immagine del professor Keating de “l’attimo fuggente” che mi diceva “te l’avevo detto carpe diem, lo vedi? LO VEDII?? Ora stai a casa!!”


Aveva ragione lui anche a barcagliare Mindy!!

Signori, buone ferie a tutti in 3....2....1.... GOOOOOOO!

22 dicembre 2009

Il tempo che vorrei di F.Volo

Questa settimana di solitudine sperduto in un Golf Club chiuso (tipo Overlook hotel ma un po’ meno neve), ha fatto si che, contrariamente alla brutta abitudine che ho a Firenze, abbia letto un libro per intero. Si perchè dovete sapere che a Firenze sono a metà di “Uomini che odiano le donne”, ma è 300 pagine che non succede nulla e il pensiero di leggere ancora pagine in cui nessuno fa niente di sensato mi angoscia.
Ora non è che sono del tutto ritardato, i miei libri li ho letti, ma tornato stanco dall’allenamento preferisco una partita a NBA Live 2010 in modalità “Be a pro” alla PSP.

Come quelli più intelligenti e svegli avranno già capito, il libro in questione era “Il tempo che vorrei” di Fabio Volo comprato all’esselunga a 14.99 prezzo civetta.

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Avevo già letto “Un posto nel mondo” e “Esco a fare 2 passi” e essendomi piaciuti ho deciso di controllare se il buon Fabio aveva smesso di scrivere di un trentenne con le idee un po’ confuse, con un amore che non va come dovrebbe e tante domande su chi è davvero, per darsi a un soggetto un po’ meno stereotipato, tipo uno che aspetta un aereo che non arriverà mai all'aeroporto di Amsterdam.

La risposta è no, anche a questo giro la storia gira intorno a TIZIO, scafato 36enne abbandonato dalla ragazza e con un infelice rapporto con il padre, che racconta il vivido ricordo della donna parallelamente a ampi flashback sul suo passato in famiglia, dalla tenera età, fino al momento in cui se ne andò di casa per seguire un futuro diverso da quello previsto per lui da suo padre.

La storia è piacevole, divertente e il modo di scrivere di Fabio è ormai quello collaudato dei libri precedenti: sincero, leggero e moderno. Tra le pagine è facile rispecchiarsi in almeno una delle situazioni che bene o male sono quelle della vita di ognuno di noi, e su questo il buon Fabio ci sa giocare parecchio.

Poco importa se lo scrittore è un non “scrittore” e la recensione di Edmondo Berselli (who are you?) lo stronca.

Tra l’altro caro Edmondo, se nelle recensioni eviti di scrivere il finale del libro e non riporti citazioni mescolate a caso mentendo anche sulla trama,  forse viene fuori un lavoro perlomeno sufficiente. Alla fine se hanno pubblicato la tua recensione non ti stupire se Fabio Volo vende più di Dan Brown.

21 dicembre 2009

Mind the Gap


Lo so bambino dal cuore innamorato e fragile, fa male a tutti ma prima o poi bisogna fare i conti con i propri limiti e mettersi l’animo in pace. Pensa che ti è andata bene.. probabilmente lei sarebbe stata una palla tremenda, sempre a lamentarsi e così piena di se da non fare i pompini… Oh giovane, anche secondo me li fa e anche parecchi, ma facevo per farti sentire meglio!

Che poi avevi a puntare + in basso!! come quel mio amico che, avvistando un
gruppo di femmine, esordì con “Fermi tutti, la prima è la più brutta di tutte, è mia”, frase poi diventata storica. Però così andava sul sicuro, perché diceva che la bruttina ha il complesso di inferiorità da ripagare e poi può sempre riservare sorprese.

Comunque io sono ancora a Amsterdam Schiphol International Airport accanto a una vecchina che pare vestita come Jerri Calà in Vacanze di Natale 83,

sto guardando un film sul computer di un tizio che ha pure le cuffie (quindi guardo solo le figure), però di dialoghi mi sembra ce ne siano pochi quindi sto seguendo abbastanza (non è un porno anche se dall’indicazione dei pochi dialoghi poteva essere). Per la cronaca il Semola sostiene che l’aeroporto di Firenze abbia riaperto e che io possa finalmente tornare a casa in tarda serata. Senza portarmi troppo sfiga (tua G.B. and the snowcovered bridge chiuso.) spero che la giornata volga presto al termine, non prima di aver rinnovato il mio leggero ma fastidioso risentimento nei confronti di uno stato amico e solare quale è il Pakistan.

EDIT: Sono le 22.20 e il volo è stato posticipato 3 volte… adesso è alle 23.00 ma il fatto che non ci siano aerei parcheggiati alla fine del corridoio dopo il gate non è buon segno. Al limite si farà a gara di tuffi dal gate.

Tengo duro come insegna Rocco (che tra l’altro ho letto è tornato in attività).


EDIT - FINALE: Il viaggio è finito alle 4.00 dopo essere atterrato alle 2 e mezzo, aver aspettato un taxi all'aeroporto per 30 minuti e aver fatto Osmannoro-casa tutto in derapata sul ghiaccio in stile Colin McRae rischiando la vita al cavatappi di piazza Puccini. Poteva andare peggio...

19 dicembre 2009

Amsterdam²


Foto scattata con il cell molto pittoresta.jpeg

Pare debba succedere almeno una volta l’anno che io mi ritrovi a Amsterdam bloccato per un qualche motivo. Questa volta è colpa della neve che ha fatto chiudere l’aeroporto di Firenze (che a dirla tutta per farlo chiudere basta tossire un po’ più forte..)
Ieri, che poi è oggi, sono partito alle 4 e litigato con un tassista pakistano, percui odio il 100% dei pakistani ho mai conosciuto in vita mia, anche perché conosco solo lui… Maledetto!!!
Se tutto va bene riparto stasera, per ora sono in città girovagando con -5°C però l’omino che mi ha venduto la mappa dice che fa caldo perché non tira vento e che abbiamo avuto fortuna. Menomale! Iniziavo a pensare di essere sfigato…
In compenso la partita a Mogliano di domani è stata rimandata a causa di questi -20°C con 1 metro di ghiaccio sopra il campo, anche se era sempre possibile convertire il tutto in una sana partita di hockey. Dio c’è,forse.
La mia espressione dovrebbe essere un buon indicatore del freddo che fa e della stanchezza che pervade la mia figura tra i pittoreschi canali della capitale olandese



Buona fine e buon inizio a tutti.

10 dicembre 2009

Hellsing vampiri e lanciarazzi


Finito Trigun ho seguito il consiglio di Talpino e mi sono buttato su questa serie animata giapponese in stile Modern-Vampire-Splatter-Horror: un genere che, come ben sappiamo, ho appena inventato.
La storia è un po’ incasinata e si intreccia con le origini della famiglia Hellsing (il libro Dracula di Bram Stoker,il film di Coppola con Anthony Hopkins, il film Van Helsing, nulla? sa sa 123 sa..) il cui antenato uccise, non senza difficoltà, il conte Dracula.



In una Londra dei nostri giorni la Hellsing è diventata un’organizzazione segreta a servizio della Regina con lo scopo di uccidere mostri, vampiri, zombie, Pigiamino, il Peri e ogni altra entità sovrannaturale che minacci il quieto vivere londinese e del campo Padovani.
Sostanzialmente però l’organizzazione fa veramente schifo e le decine di uomini che addestra in ogni episodio crepano sempre nelle maniere più stupide tipo lemmings sull’Amiga a livello Hard.



 Quindi tutti i problemi li risolve sempre Alucard, un vampiro a servizio della famiglia da più di un secolo, che combatte con 2 pistole sataniche e in caso la situazione si faccia complicata ricorre ai suoi poteri di non-morto.
Senza voler svelare troppo della trama (o "spoilerare" se siete nerds) aggiungo solo che anche il Vaticano ha la sua sezione antimostri: La Divisione Iscariota XIII il cui braccio armato è un prete guerriero che vuole uccidere Alucard e soppiantare la Hellsing in terra protestante. Sui guanti che gli coprono le mani ha due scritte: sulla destra Jesus Christ is in Heaven  nella seconda Speak with Dead (Parla coi morti), da non confondere con Speak with the Old che invece era una seconda linea di grande peso con tutt'altra storia.
Tutta la serie è acquistabile con i soldi del monopoli a questo indirizzo.
Alla fine il sentore che alucarD non fosse un vampiro comune ce l'avevo, ma solo il talpino in trasferta mi ha confermato i sospetti di un anagramma troppo complicato per essere decifrato...

4 dicembre 2009

La Leggenda di Toki

Dopo una serie di circuiti assassini in palestra seguendo il tema  "Kettlebells, l'altra faccia dell'amore",

via libera al filmino relax del giovedì sera testando le nuove casse USB €9.95 prezzo civetta. Rapido controllo su cosa offre l'hard disk il videonoleggio, "ma si vediamoci questo lungometraggio della saga di Kenshiro, qualcosa di breve e non impegnato..."




Bastano pochi fotogrammi per capire che quando si parla di Toki, la cosa non può essere breve, ma sopratutto non può essere leggera.

Il film si apre con Toki e Roul che si fronteggiano nel loro ultimo duello, Toki, il fratello minore devastato dalla malattia non si può esimere dal rispettare la promessa fatta al fratello maggiore molti anni prima quando, ancora bambini, giurò a Roul che lo avrebbe fermato se la sua bramosia di potere fosse divenuta incontrollabile.

Da qui in poi un lungo flashback sulla vita di Toki,  certamente troppo rapido per riassumere bene tutti gli episodi della sua vita, accompagnati dal racconto di Ken e dalle sue (e dalle mie) lacrime.

Contrariamente alla Leggenda di Roul dove le animazioni a volte sembravano disegnate da Gino Pilotino, 



qui i disegnatori si sono impegnati parecchio, e la storia anche se breve è fedele a quella originale.
Un po' deludente il sacrificio per chiudere la porta del rifugio antiatomico in cui di fatto si condanna a morte e lascia il destino del mondo in mano a Ken, descritto nel film come una sua scelta, anche un po' insensata (va bene che il rifugio è stretto, ma di spazio c'è n'era a sufficienza anche per lui).
Accanto a Toki in questa saga di Leggende, come per gli altri successori di Hokuto, compare una donna che lo ama e accompagna fino alla morte.
E poi titoli di coda (in giapponese), applausi e singhiozzi per la storia della Divina Scuola di Hokuto che anche se raccontata un milione di volte, riesce sempre a trasformarti in un ragazzino di 8 anni a bocca aperta davanti a un televisore col tubo catodico sintonizzato su OdeonTV.

3 dicembre 2009

Per i gay non c'è paradiso

L'ha detto il cardinale Javier Barragan in un'intervista alla rivista online Pontifex che, mi sono informato, non è una rivista sulle protesi dentarie in età avanzata come sospettavo all'inizio, ma una sorta di Blog papale.
In pratica Il Papa voleva il mySpace come tutti i pischels e invece ha dovuto accontentarsi di Pontifex: il quotidiano on line di apologetica e news cattoliche.
Comunque Saverio Barragan,cardinale messicano di ampie vedute, dice anche che non è colpa sua se gay e trans non potranno andare in Paradiso, lo ha detto San Paolo e per questo anche con tutta la buona volontà non c'è verso di farli entrare.
Come quando io e i miei prodi amici dopo 1 allenamento provammo a entrare all'Otel vestiti come pellai: il buttafuori nostro compagno di squadra e amico disse proprio così "Ragazzi con tutta la buona volontà, non c'è verso di farvi entrare" e noi ce ne andammo mogi allo Scottish, dove entrammo, ma da dove purtroppo non uscimmo.

Comunque la mia opinione è che il cardinale non pensa alla probabile ipotesi che gay e trans in paradiso non ci vogliano andare, visto che sarà pieno di cardinali e prelati e visto che questi gli hanno già scassato abbastanza le palle nella vita terrena.

Preferiranno quindi trovarsi tutti insieme in un altro posto e essere finalmente liberi di non essere giudicati, come, tra l'altro, insegna più volte nel Vangelo il buon Gesù, caro il mio cardinale.


 
Quindi alla fine se sei gay stai pure tranquillo, ma se muori bambino occhio, perchè San Paolo non dice nulla dei preti pedofili che quindi in Paradiso potrebbero non solo saltare la fila, ma avere anche il tavolo... e allora sono cazzi tua!!!

2 dicembre 2009

Gli anni


...cosa vuoi il tempo passa per tutti lo sai, nessuno indietro lo riporterà neppure noi
Gli anni d'ora del grande Real...etc etc etc

Così cantavano Max Pezzali e Mauro Repetto (si è un link, cliccaci perchè vale) e a regola tutti i torti non ce li avevano, a parte quando dicevano delle immense compagnie perché noi a Mensola al massimo s'era 3 stronzi.
Comunque gli anni sono passati anche per quelle belle facce che hanno fatto la storia di Hollywood negli anni 80 e a quanto pare per loro sono passati un po’ peggio che per altri ad una prima occhiata…

Partiamo dalla bella Kelly McGillis, mai dimenticata istruttrice di un Maverick focoso e intraprendente, e non ancora raggirato da Scientology:



 Rimanendo in ambito TOP GUN ecco a voi ICE-MAN dopo la dieta:


E per finire direttamente dalla contea di Hazzard la signorina Daisy Duke, la cugina che tutti noi avremmo voluto avere seguendo il famoso detto del "non c'è cosa + divina..."



comunque c'è anche chi è migliorato, tipo Steve Archel di Otto sotto un Tetto ora è il figo del quartiere, e Pam Anderson fa sempre la sua figura...

Concludo chiedendo un simbolico minuto di silenzio per Daisy Duke, maremma maiala!

UPDATE del 3/12: Francone invece di curare il suo acquario per lui creato in fondo alla pagina sostiene che alla fine Daisy Duke non sia ancora da buttare via... certo una Milfona attempata ma non da minuto di silenzio. Siccome ha comandato il manipolo di eroi che hanno espugnato l'Elba, cosa non concessa nemmeno a Leonida e i suoi 300, cambio il minuto di silenzio da Daisy Duke a Carlton Banks de "il Principe di Bel Air".


 Se tromberesti pure lui ti offro la cena dal Di Puccio,
ma io non ci mangio perchè non me lo merito.

26 novembre 2009

Onlain eghein

Dopo una serie infinita di peripezie dovute alla mia solita tecno-sfiga che prevede la lettura di 400 forum nerdici, l’acquisto dell’oggetto (in questo caso la internet key), la bestemmia capendo che è quello sbagliato, la sua istantanea rivendita e l’acquisto dell’oggetto giusto, sono finalmente tornato onlain anche da casa grazie alla chiavetta MomoDesign (esibendola entri anche nel privè dello YAB da come è fashion) con TIM che pare essere molto più potente a Coverciano rispetto agli altri operatori (non per nulla c’è quella merdaiola meravigliosa donna di Belen Rodriguez a fare la pubblicità).
Ho fatto qualche test e la linea oscilla tra una ADSL con i controcazzi e un modem 9600 a fischi del 1992… per esempio adesso siamo messi così:

mentre dopo 3 minuti il test era:
 

senza nessuna differenza di posizione PC, vento, calore, fie etc
Boh sonasega.

20 novembre 2009

Figlio guarda, domani tutto questo sarà tuo

Lo disse Luigi n a Luigi (n+1) parlando del regno di Francia, lo disse Silvio a Piersilvio parlando dell’Italia e da adesso lo puoi dire anche tu, amico che hai lavorato una vita in banca e che sei alle soglie del prepensionamento, parlando della scrivania che ti ha visto protagonista di tante eccitanti avventure! Macchè scherzare, C’è scritto qui!
Che fai? Non corri a presentare a tuo figlio la sua futura collega, figlia del tuo fedele compagno di ufficio? C’ha 12 anni? Ma che cazzo te frega, prima si conoscono, prima saranno a prendere il caffè insieme!
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Nepotismo? Lo vedete che siete malfidati e pure un po’ stronzi?
il vicedirettore della banca assicura: «La nostra è una banca che punta tutto sull'attenzione e sulla relazione con la clientela: è chiaro che chi ha un familiare che da anni lavora con noi, ha una maggiore conoscenza e dimestichezza con il nostro modo di lavorare, per noi quello è un canale preferenziale».
In pratica è solo un altro modo per chiamarlo amore.
E anche il sindacato è felice:
«I grandi gruppi bancari», ha commentato il segretario generale aggiunto della Fabi, Lando Sileoni, «dovrebbero prendere d'esempio l'accordo raggiunto alla Banca di Credito Cooperativo di Roma che garantisce un ricambio generazionale fra i dipendenti che volontariamente scelgono di essere collocati in pensione in cambio dell'assunzione di un figlio o di un parente fino al terzo grado»
Quindi l’unico scontento sei tu, amico che hai fatto domanda in banca e che vali più di loro, perché di quanto vali a questa gente non frega proprio un cazzo.
Ah dimenticavo: Felice Week-end!

15 novembre 2009

Fossero anche simpatici…

Week end dei test match del rugby. Positivi soprattutto perché loro giocano e io riposo dopo 7 partite di fila!!
Onore all’Italia che a San Siro ha perso 20 a 6 con gli All Blacks che parevano andare a rallentatore. Alla fine messi sotto in mischia peggio di noi contro il Piacenza, a 5 metri dalla meta hanno preso 9 calci di seguito per crolli ripetuti. Se lo faceva il Firenze Rugby 1931 ci davano meta tecnica, 8 gialli e 4 mesi di galera (senza condizionale) dopo i primi 4… vaia vaia. Ma la mafia non era in Italia insieme agli spaghetti e al mandolino? Pare abbiamo esportato il modello mafioso anche nell’International Rugby Board… bene così.
Onore alla Francia, maledetti mangia formaggi nazionalisti, vincitori contro il Sud Africa campione del mondo.

161120070361   Nominando il Sud Africa la memoria torna a quando eri con noi, Questo post è dedicato alla tua memoria e a quel Phantom F12 che ti ricorda.


Onore all’ignoranza di Chabal e all’incidente sull’ala sudafricana non priva di colpa nell’aver rallentato all’incrocio (minuto 1.50 del video below) ma sopratutto:
Onore a questo week end di riposo che piglia da 10!!


13 novembre 2009

Trigun: Vash salverà il mondo.


Siamo alla fine del XX secolo. Il mondo intero è sconvolto dalle esplosioni atomiche. Sulla faccia della terra, gli oceani erano scomparsi, e lo Scottish aveva l'aspetto di un desolato deserto. Tuttavia, un po’ di americane boddone erano sopravvissute…
Non c’entra un cazzo ma lo volevo dire. Il vero post parte tra 3, 2, 1 adesso.

Trigun è una serie giapponese (“anime” per i nerdoni) in 26 episodi da 20 minuti l’uno, al netto di 4 minuti di sigla iniziale e 3 di sigla finale, che ieri sera ho finito di vedere sul mio nuovo divano IKEA Lycksele con tanto di copridivano arancione e tavolino poggiapiedi (tavolino da fumo per chi usciva al Gambrinus) Euro 7.99 prezzo civetta.

Cmq è la storia di un pistolero sul quale pende la taglia di 60 milioni di doppi dollari ($$) in un mondo simile al nostro ma privo della maggior parte della tecnologia, IKEA, e molto più arido. Quel che sembra un futuro post apocalittico del nostro mondo si rivela invece il futuro post apocalittico di un altro pianeta in cui una parte dell’umanità approda dopo il fallimento di una missione alla ricerca di un mondo perfetto in cui vivere. Questi sfigati quindi per cercare una Terra migliore finiscono per vivere in un posto tipo Sharm El Sheik ma senza mare e alberghi (il nulla cosmico), quindi quando li vedi patire ti viene da dire “visto che era meglio se stavi a casa, stronzo!”, però alla fine almeno loro patiscono la sete ma se vanno in galera l’omino blu non li ammazza, che non è poco.
L’eroe in questione si chiama Vash the Stampede e ha numerose affinità con Cristo: cerca di salvare l’umanità, è perseguitato dagli umani che vuole salvare, ha dei seguaci, pare immortale, gli piacciono le ciambelle e ha un impermeabile rosso. Il personaggio un po’ macchietta (intendo Vash, non Gesù) è divertente e se volete sapere come va a finire scaricatevelo da internet comprate i dvd.
Se volete che invece vi picchi con un tubo innocenti appena vi vedo potete vestirvi come questi 2 imbecilli che riproducono fedelmente Vash e il Reverendo Nicholas D. Wolfwood.



Se poi pensi che l'umanità è capace delle seguenti azioni:
UNO, DUE, MA SOPRATTUTTO TRE
allora Knives, nemesi e fratellone di Vash non ha poi tutti i torti a voler riportare la vita allo stadio monocellulare…

3 novembre 2009

In culo all’Orso

Durante 80 minuti di rugby possono succedere tante cose, molte delle quali chi ha giocato la partita non ricorda, vuoi per le botte, vuoi per la fatica, vuoi perché il cervello tende a dimenticare cose che potrebbero traumatizzare chi le ha compiute.
Una singola foto tolta da un contesto di mischie, ripartenze, touche e placcaggi può portare a farsi delle domande un po’ particolari…
 
Ecco che parte il Sondaggio…


Secondo voi cosa sto cercando dentro al culo dell’ Orso?





Per i tecno-lesi: Scegliete la vostra e premete su “Vote”.


Ogni altra risposta all’ostico enigma è gradita tra i commenti. Verrà aggiunta alla lista.

28 ottobre 2009

Les jeux sont faits

Sono ancora senza TV e a dire il vero non mi manca per nulla. Per i film ho il computer e per il cesso ho la PSP (ci gioco non mi ci pulisco!), quindi non temo siccità, quarantene, zombie-nazi o invasioni aliene.
Però Domenica mi sono scordato che era la giornata decisiva per i mondiali di MOTOGP e SBK che si sono conclusi senza accorgersi che io non ero alla TV a guardarli.
Quindi lunedì aprendo Internet (l’unico vicino di casa che ha la wireless aperta la spenge quando non la usa e nel week end non l’ha usata) mi sono ritrovato a bocce ferme a vedere interviste e commenti senza essermi goduto nessuna delle due gare… senza contare che a lavoro youtube è bandito.
Riassunto:



Valentino Rossi ha vinto il suo nono mondiale arrivando terzo. Primo è arrivato ancora Stoner che da quando è tornato dalla vacanza in Australia pare abbia ritrovato il gas di un tempo. Nella foto lo saluta sornione dandogli appuntamento all’anno prossimo dove,si spera, non decida di andare a Sharm a prendere il sole nel bel mezzo della stagione… teatrino con casco e maglietta “Gallina vecchia fa buon brodo”, burn-out etc etc, via ai festeggiamenti e fate entrare le maiale.
Altra storia nella WSBK che si conclude con la vittoria all’ultima manche di Ben Spies su Haga. Anche li feste, scherSi, motori delle ritmo scollettorati accesi accanto a chi dormiva e chiuso bandone.
Che dire:
1) Che magari se segui tutta la stagione ti devi ricordare di vedere l’ultimo round dove si decide tutto… altrimenti è come vedere i Soliti Sospetti e andare via prima che si capisca che il Kaiser Souze era lo zoppo (ebbene si, e Darth Vader è il padre di Skywalker, e il Gladiatore alla fine muore), poi tornare a film finito e chiedere a quello accanto come è andata.
2) Che i vicini con la wireless protetta c’hanno la mamma puttana e di conseguenza il babbo becco.
3) Che forse una televisione in casa alla fine la metto…
Vi lascio con la foto emblematica della stagione World SuperBike 2008-2009:

 
Ben Spies e la sua Yamaha R1

24 ottobre 2009

Perdere di un punto

Quando il tuo calcio piazzato non entra, l’arbitro fischia la fine e realizzi che hai perso di un punto stando in vantaggio per tutta la partita contro i signori professionisti del Colorno rimane un po’ l’amaro in bocca. Come quando a Natale apri il pacchetto delle perfette dimensioni di un Nintendo Wii e ci trovi uno shampoo e una saponetta (è successo e non c’ un cazzo da ridere), oppure quando riportano in classe il tema che pensavi il tuo capolavoro di letteratura e la prof. ti dà 6 meno meno.

Però il rugby è anche questo e quando esausto, gonfio e dolorante guardi i tuoi compagni realizzi che alla fine di quel punto, per oggi, se ne può fare a meno. Queste battaglie che combatti spalla a spalla con i compagni per 80 minuti secondo me le ricordi tutta la vita. Abbiamo sofferto insieme in ogni rack, ogni mischia, ogni touche, cercando di coprire quel gap che separa noi che di rugby si vive, perchè è aria per i nostri polmoni, con quelli che di rugby ci vivono, perchè sono soldi per il loro conto in banca… e insieme al conto certamente più grosso del mio hanno anche 20 centimetri e 30 chili più di me… ma il cuore mi dispiace per loro, quello i soldi e la palestra non lo fanno certo crescere.

Oggi ho visto i miei amici lottare in trincea per 80 minuti, ripartire rasenti alla mischia, alzarsi e ripartire di nuovo perchè c’era uno di noi da salvare, da solo che portava palla nelle linee avversarie. Ho visto negli occhi di una squadra di Top Ten (o quasi), la paura per non capire come potessimo essere sempre li a braccarli su ogni punto d’incontro, con la foga e l’aggressività dei primi minuti nonostante ne fossero passati 80, sostenendosi l’un l’altro nonostante  i pochi cambi e i crampi alle gambe. Ho visto una banda di fratelli che come un’unica cosa attaccava e difendeva insieme, e ringrazio Dio o gli Dei o chi ti pare perchè io ero li con loro, ero in campo per 80 minuti accanto a loro, e questa soddisfazione di aver condiviso tutto questo nessuno potrà mai levarmela, né oggi, né quando tra 20 anni ci ripenserò.

I soldi, la gloria, il successo e la maglia dell’Adidas noi li lasciamo a chi quello che ho provato oggi in quell’arena non potrà mai provarlo… perchè il cuore per fortuna nostra non si allena, o ce l’hai oppure ti conviene comprare qualcuno più grosso… e quel punto tenetevelo pure.

Grazie ragazzi.

23 ottobre 2009

Medley del venerdì

imageL’ottimo meteo.it dice che stamani non ha piovuto, che adesso non piove e che stasera forse pioverà, ma forse no.
Capisco cannare di brutto la previsione per domenica, capisco pure che la previsione di domani può essere non del tutto attendibile, ma caro amico che generi modelli atmosferici negli spazi vettoriali dalla tua piccola stanza della fortezza delle scienze: AFFACCIATI PRIMA DI DIRE CAZZATE!
Il problema è che non si affaccia più nessuno e anche le gattare (governanti dei gatti randagi) di Mensola, un tempo così attente agli orari di partenza e rientro di ogni abitante, ultimamente avevano pure smesso di darmi la buonanotte quando tornavo dopo le 1.. Brutto segno.

Comunque, tutto questo è indubbiamente trascurabile alla notizia che esiste su facebook una cospirazione organizzata di 11mila folli terroristi, comunisti e probabilmente terroni, che vuole assassinare il premier, e che la magistratura, il SISMI e i G.I. JOE se ne stanno occupando lasciando il mondo nelle mani dei COBRA (i cattivi dei G.I JOE se sei così infelice da non averci mai giocato). Cmq ancora facebook non ha censurato la pagina e quindi sembra che entro stasera interverranno anche gli X-MEN per mettere fine alla rivolta.
Buon venerdì anche a te.

19 ottobre 2009

Rugby in azienda: funziona davvero!


Far ingaggiare una mischia ordinata a gente che in ufficio non ha il minimo contatto da 15 anni, nemmeno per farsi gli auguri di Natale.
Portare nelle aziende i valori del rugby che da anni condividiamo in campo e nella vita.
Esportare il concetto di Squadra alla realtà di una azienda per migliorarne l’ efficienza e la qualità del lavoro per i propri dipendenti.
Far capire al singolo che i limiti dei dettami comuni non sono poi così invalicabili.
Portare tutto questo alla mia azienda coordinando dei corsi di formazione in campo.
YES WE CAN!!
E la cosa bella è che funziona pure!
L’attività di team building già sperimentata da Lapo mi entusiasma e giovedì scorso abbiamo tenuto una piccola dimostrazione al Festival della Creatività coinvolgendo i presenti in mischie, touche e placcaggi incluso il fuori-programma del rompi e poi ripara il soffitto del padiglione con una touche un po’ troppo alta.



Mi hanno anche intervistato per INTOSCANA (minuto 10.30) e.. a parte qualche cazzata, non sono andato poi così male.



Qui facevamo saltare ignari spettatori in touche contendendosi il pallone mentre Lapo parlava di come nella touche il saltatore si affidi completamente ai suoi piloni.. e poi stabilità, reattività, sfida, 8 persone che all’unisono ripetono lo schema che gira perfetto come il motore di una moto da corsa… La touche a me mi fa proprio godere (anche se non si dice “a me mi”).
Altre foto potete vederle QUI e QUI


Infine:




Lui è Marcelo e cara amica che sbavi sulla barra spaziatrice, sono 50 la bocca e 100 l’ammore.

11 ottobre 2009

Il nodo al Nano

Questo blog non si occupa di politica e non per scelta, ma perchè non ci capisco veramente un cazzo e in effetti la materia non mi ha mai interessato più di tanto.

E’ buona norma però, caro Presidente, menarlo un po’ davanti per sdebitarsi prima di metterlo in culo al prossimo. Il fatto che l’anticostituzionalità della legge sia passata con 9 voti su 15 fa riflettere che per 6 dei super-membri (e intento membri nella concezione  più anatomica del termine) il tutto fosse regolare e si racconta che alcuni si siano anche un po’ stizziti per la loro convocazione… “ero già su Redtube, mouse in una mano, fava nell’altra e mi fate spengere tutto per queste cazzate??”

La foto sottostante scattata nel mese di Maggio in quel di Edimburgo rende abbastanza chiara la mia idea sull’argomento.

24052009204modL’identità degli 11 maiali che si sono prestati spontaneamente alla foto è stata occultata per ovvie ragioni di privacy.

Non resta che leggere la Fattoria degli animali di Orwell.

9 ottobre 2009

Cinderella Man

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La casa nuova dà soddisfazione, sviluppo un buon livello di Filippino e tengo pulito il più possibile. Ieri ho rigovernato l’accumulo dei piatti della settimana nonché comprato contenitori di gran pregio per sale zucchero e caffè, ognuno dei quali non è abbastanza capiente per tutta la busta che quindi resta in parte piena e stipata in qualche cassetto.
Questo post è per ringraziare Percy Spencer che nel tentativo di diventare Magneto inventò il forno a microonde.
Sei tu che mi salvi quando mi scordo di scongelare qualcosa la mattina, sei tu che mi salvi quando mi accorgo dopo aver scolato la pasta di non aver scaldato il pomodoro, sei tu che mi salvi quando mi annoio e metto una forchetta nel tuo forno per vedere le scintille. PETER WE NEVER FORGET.
MicrowaveOven

29 settembre 2009

Si viaggiare

Così recita il comunicato stampa della mia squadra dopo la vittoria di ieri:
“Giornata di sole e campo in perfette condizioni: il Giunti si presenta con Lovalvo estremo, Moss terza ala e Segundo numero 8. Rios gioca secondo centro.” blablablabla
Eppure io stanotte non ho dormito per le botte, i dolori e la fatica. Strano perchè io ero tra gli altri 11 che al campo Padovani non c'erano, quindi mi sarò procurato il tutto tramite empatia. Da questo l’insegnamento che troppa empatia fa davvero male! Ma andiamo oltre, in fondo c’è di peggio.




Perdere il titolo dei Massimi al Madison Square Garden, dopo 8 riprese infernali da 3 minuti, coperto di sangue rispondendo colpo su colpo a un avversario + veloce, + forte e esperto, fregandosene del fatto che a 26 anni nessuno mi dava per vivo alla seconda ripresa, che a Detroit da dove vengo quelli come me a 26 anni sono già in galera da almeno 6 anni... Ai punti ero in vantaggio 73 a 74… un solo pugno di differenza, ma l’arbitro ha sospeso il match perchè non ero + in grado di combattere secondo lui, troppo sangue, troppe ferite… troppo tutto.
A 26 anni è qualcosa che ti può segnare per sempre, ma essendomi successo prima di cena alla Playstation guidando un 26enne Tyson verso il titolo, diciamo che posso anche farmene una ragione tra 3, 2, 1.. fatto.
E qui arriva il significato del post odierno:
NESSUNO!! Mi sto solo rompendo tremendamente le palle in un posto sperduto in UK


25 settembre 2009

Doveva succedere prima o poi…

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Ebbene si, faccio il pazzo!
Te laggiù che hai detto “era l’ora” ti ho sentito eh! Vaffanculo!
Comunque: bilocale con terrazzina di gran pregio, mobilio IKEA di medio pregio, tavolo di cucina IKEA di basso pregio, tazza Punk (dimostrazione nel video below) e stiamo a vedere come va…
Tutti invitati a cena quando volete.. ovviamente il cibo sarà meglio che lo portiate voi!!
 

18 settembre 2009

La sissia

Questo post si doveva chiamare “la potenza di photoshop” o “occhio al trucco” oppure “Risvolti psicologici nei rapporti fra giovani uomini e giovani donne” oppure “ti mando a Pistoia a fare una risonanza magnetica e poi te la faccio anche pagare a te, attaccati al cazzo”, però mi è venuto in mente di come il mio amico Flavio di origini tirolesi (adesso emigrato a Boston), chiamava le ragazze un po’ sovrappeso quindi va bene anche così.
Ecco un video che fa vedere che sulle photo photoshoppate sarebbe una fica anche il famoso topo con i pattini.
Questo spiegherebbe come Fransis, noto per la vista da lince, non abbia riconosciuto la Vanessa Incontrada alla Coop di Follonica.

15 settembre 2009

Allegria un cazzo

Come recita l’empirica ma efficace regola del 3, i personaggi famosi devono crepare a gruppi di 3. Tra una morte e l’altra possono passare una o 2 settimane ma alla fine la regola è un assioma a cui i personaggi dello show non possono fuggire o scendere a patti.

Le danze questa volta sono state aperte da Mike che dalla sua villetta di Montecarlo ci ha dato il bona.

Stamani è stata la volta di Patrick Swayze (chi sa come si pronuncia lo lasci pure nei commenti) che certo non è stato tra i più fortunati tra incidenti e malattie. Le femmine lo ricorderanno in Dirty Dancing (la sua battuta “nessuno può lasciare Baby in un angolo” non mi ha mai fatto pomiciare nemmeno lontanamente. ma mi è sempre parsa una buona frase da dire per attaccare bottone, grazie Patrick). Io voglio ricordarlo nel Duro del Roadhouse con la battuta tanto cara a Ciccetto “sei mai uscito vincitore da una rissa?” “Nessuno esce mai vincitore da una rissa” , e ancora mentre surfa la sua onda perfetta in Point Break nel ruolo di Bodhi.

E adesso caro personaggio famoso che leggi questo blog, cosa cazzo hai digitato su google per arrivare fino a qui? Ma sopratutto…

 
PAURA EH!!!!

14 settembre 2009

Clinica Mobile

Questo blog è per il 90% un raccoglitore delle mie cazzate, volto a far sorridere chiunque mi conosca e tra un impegno e l’altro pensi “vediamo se la fava del Nuzzi ha scritto qualcosa di divertente”, e vorrei rassicurare tutti che tale percentuale resterà più o meno immutata.

Pertanto se non sei un cicciottino che si fa scuotere come un salvadanaio ogni domenica o non hai mai dato un bacio alla tua moto perché ti ha tenuto dentro in quella piega che pareva impossibile probabilmente ti conviene stopparti qui. Se continui mettiti a sedere (se sei un cicciottino sarai già a sedere per motivi di risparmio energetico) e ascolta una storia romantica come di questi tempi ne sono rimaste poche.
Tengo a precisare che la storia è romantica, ma non melodrammatica, che io sono romantico ma non melodrammatico. Ma se pensi che sia melodrammatico alla fine del pezzo puoi sempre cliccare qui e comprare una cravatta. Via alla storia.

Il dottor Claudio Costa è il famoso medico dei piloti che seguendo la MotoGP avrete sentito parlare in modo poetico delle condizioni del pilota X che che dopo una caduta e un po’ di infiltrazioni sale in moto mezzo ingessato per continuare a correre.
E’ un tipo strano che ha cominciato 40 anni fa dal niente, unendo la sua passione per la medicina a quella del mondo delle corse, seguendo i piloti con valigetta e cerotti.
Nel suo sito ClinicaMobile ci sono un sacco di storie e aneddoti, ma quello che mi ha colpito di più è il racconto di 2 eventi di un tragico pomeriggio a Monza di 30 anni fa in cui persero la vita Jarno Saarinen e Renzo Pasolini:
“Solo una volta tentennai e meditai di abbandonare il mondo delle moto, quel mondo meraviglioso regalatomi dalla fantasia di mio padre. Accadde una maledetta domenica: il 20 maggio 1973 a Monza. Poco dopo le tre del pomeriggio morirono Jarno Saarinen e Renzo Pasolini, coinvolti in un terribile incidente alla prima curva con altri 15 piloti. (…)Tanti ricordi si affollarono nella mia mente torturata dal dolore, e quelli che si presentarono con più insistenza, erano legati a eventi accaduti circa due mesi prima, in un tempo dove nulla faceva presagire un così terribile futuro.
Il 25 marzo 1973, durante una gara internazionale organizzata [a Imola], Jarno Saarinen cadde al Tamburello (…). L’apprensione fu tanta. Jarno arrivò al piccolo ospedale dell’autodromo lucido, sereno e ancora sorpreso di essere caduto. (…) Il pilota finlandese lamentava un fastidio al ginocchio.
La sera, mentre cenavamo al ristorante dell’hotel Molino Rosso di Imola, fui avvicinato da Giovanni Fantazzini che, preoccupato, mi invitava nella stanza d’albergo occupata da Jarno Saarinen. Fui ricevuto subito dal pilota, steso sul letto con accanto la moglie pensosa Soili. Notai subito che sul ginocchio c’era tanto ghiaccio. Con un sorriso mi apostrofò in tedesco, e Giovanni tradusse: “dottorcosta” (tutto attaccato, come poi avrebbe fatto, nel seguito della mia storia, anche Mick Doohan), “tu mi hai detto che il ginocchio si sarebbe gonfiato, e adesso che è accaduto me lo devi guarire, perché voglio correre il 1 aprile a Misano, l’8 aprile a Modena, il 15 aprile la 200 Miglia qui a Imola e il 22 aprila la ‘prima’ del Mondiale di Francia a Le Castellet.” Il ginocchio era spaventosamente gonfio, pieno di liquido che pensai subito fosse sangue. (…) Con la consulenza del mio maestro, il professor Alessandro Dal Monte, levai dal ginocchio tantissimo sangue e insieme bloccammo l’articolazione in una leggera ginocchiera amidata.
Sapevo che i piloti erano strani e “folli”. Fin da allora intuivo che ci fosse in loro qualcosa di magico che li allontanava dalla prigione delle regole, ma non ne avevo ancora la consapevolezza. Adesso so che i momenti in cui l’essere umano è più vivo, sono quelli in cui esso si ritrova più folle, ancorato alla realtà come in un sogno, dove il dolore non è più un inutile affanno ma una specie di dono con tutta l’infinita preziosità del significato che l’accompagna. Adesso so che la pazzia più grave è quella di colore che si definiscono sani e che si leccano, immobili nelle loro tane, le ferite; di colore che credono che la loro protezione si trovi solo nelle acque stagnanti. Essi non si accorgono che l’acqua stagnante è uno spettacolo povero dinanzi alle acque di un ruscello o di una tumultuosa cascata.
(…) Domenica 8 aprile ci presentammo alla partenza con grande emozione, forse più da parte mia che sua. Dopo la prima gara anch’io ero soddisfatto, perché il ginocchio aveva funzionato bene, ma la paura guastò quel momento felice: “Se poi nella seconda gara, abbandonata ogni prudenza, Jarno fosse caduto compromettendo un lavoro così ben riuscito?”
I dubbi mi assalirono. I fantasmi che abitavano nella mia mente mi urlavano insistentemente di ritirarmi dall’impegno preso e di consigliare al pilota di non correre la seconda gara. Balbettai la mia pavida proposta a Jarno, cercando di spiegare che era per il suo bene. A quel punto fui folgorato da una riposta che non avrei mai più dimenticato. (…) “Se vuoi diventare per sempre il mio dottore, mi devi curare bene, ma non devi esitare a lasciarmi libero di guidare la mia moto, quando sono tornato ad esserne capace. Dimmi solo la verità sul mio stato, e dopo sarà solo la mia storia.”

Vinse quella gara e poi la 200 Miglia di Imola e tutte le gare della 250 e della 500 cc del Campionato del Mondo, fino a quando incontrò il destino che la rapì al mondo, 42 giorni dopo la corsa di Modena.
Nella notte di quella crudele, maledetta domenica di Monza, piangendo disperato mi accusavo selvaggiamente di non averlo tenuto ingessato per due mesi, invidiando chi si nascondeva nel pantano dell’indecisione. Nella notte sognai mio padre. (…) La figura sorridente e luminosa di mio padre mi rasserenò. Vidi che il viso deluso di Jarno mentre ascoltava le mie proposte di prudenza a Modena non era peggiore di quello, terribilmente sfigurato, che vidi senza vita a Monza. Perché perdere una vita spesa bene è una fatalità naturale, perdere una vita non vissuta è un peccato mortale. Ho continuato il mio lavoro nel mondo del motociclismo, e da allora mi sono sempre alleato con chi tentava di vivere la vita, piuttosto che sfuggirla. E il viso di Jarno, che porto sempre dentro il mio cuore, sorride ogni volta che aiuto un pilota a rimontare in sella alla moto. Con Jarno ho imparato che si può scegliere di essere uomini, e che la gioia e la felicità si bevono nello stesso calice del dolore.”


Fonti:
Commemorazione Monza
Ricordando Jarno

13 settembre 2009

La donna volante e il nerboruto Gino

Ricorderete il vecchio Corso per interpretare le istruzioni degli aerei di cui si era occupato il anche Talpino prima di cercare il senso della vita nell’embolia polmonare subacquea in Malesia (tua chiuso!).
Personaggi principali di quel geniale video erano certamente il nerboruto Gino e la donna volante che andava combattuta proiettando l’ombra cinese del mostro di Lockness.
E’ giunta l’ora del secondo capitolo, con i gemelli Precisini, Elvis e Steven Spielberg. Io è un’ora che rido.. poi vedete voi!

11 settembre 2009

Best Football hits

US_Robotics_33.6K_Modem_Front

Oggi una mail di Francone mi ha ricordato di un video che si chiamava “Best Football hits.avi” che scaricai all’inizio del millennio e vedevo più spesso di “best football tits" ma meno di  “Best Rocco hits”. La cosa mitica fu che lo scaricai con il modem a 33.6 da Napster perché non ho mai avuto un modem a 56k e la mia graziosa famiglia non gradì la bolletta di quel mese, soprattutto perché la scusa che mia sorella era stata a telefono 4 ore alle 2 di notte con il provider internet era poco credibile.

Cercando sul tubo ho trovato questo che è pure meglio, soprattutto per quel signorino al minuto 01.35 che con un frontino perde casco, chiavi del motorino e probabilmente il posto in squadra.
Enjoy the show

Immagini forti: viewer discretion is advised blablabla

Tra l’altro oggi è l’11 Settembre e se scrivi il volo Q33 NY su word e poi cambi carattere in Wingdings viene fuori imagee questo spiega come Bill Gates sia legato al terrorismo, per questo ma soprattutto per il rilascio di un sistema operativo come Windows Vista.

Per i “bambini che non sanno leggere bene” del centro Derek Zoolander, leggete qui con calma e scandendo le parole.