28 ottobre 2009

Les jeux sont faits

Sono ancora senza TV e a dire il vero non mi manca per nulla. Per i film ho il computer e per il cesso ho la PSP (ci gioco non mi ci pulisco!), quindi non temo siccità, quarantene, zombie-nazi o invasioni aliene.
Però Domenica mi sono scordato che era la giornata decisiva per i mondiali di MOTOGP e SBK che si sono conclusi senza accorgersi che io non ero alla TV a guardarli.
Quindi lunedì aprendo Internet (l’unico vicino di casa che ha la wireless aperta la spenge quando non la usa e nel week end non l’ha usata) mi sono ritrovato a bocce ferme a vedere interviste e commenti senza essermi goduto nessuna delle due gare… senza contare che a lavoro youtube è bandito.
Riassunto:



Valentino Rossi ha vinto il suo nono mondiale arrivando terzo. Primo è arrivato ancora Stoner che da quando è tornato dalla vacanza in Australia pare abbia ritrovato il gas di un tempo. Nella foto lo saluta sornione dandogli appuntamento all’anno prossimo dove,si spera, non decida di andare a Sharm a prendere il sole nel bel mezzo della stagione… teatrino con casco e maglietta “Gallina vecchia fa buon brodo”, burn-out etc etc, via ai festeggiamenti e fate entrare le maiale.
Altra storia nella WSBK che si conclude con la vittoria all’ultima manche di Ben Spies su Haga. Anche li feste, scherSi, motori delle ritmo scollettorati accesi accanto a chi dormiva e chiuso bandone.
Che dire:
1) Che magari se segui tutta la stagione ti devi ricordare di vedere l’ultimo round dove si decide tutto… altrimenti è come vedere i Soliti Sospetti e andare via prima che si capisca che il Kaiser Souze era lo zoppo (ebbene si, e Darth Vader è il padre di Skywalker, e il Gladiatore alla fine muore), poi tornare a film finito e chiedere a quello accanto come è andata.
2) Che i vicini con la wireless protetta c’hanno la mamma puttana e di conseguenza il babbo becco.
3) Che forse una televisione in casa alla fine la metto…
Vi lascio con la foto emblematica della stagione World SuperBike 2008-2009:

 
Ben Spies e la sua Yamaha R1

24 ottobre 2009

Perdere di un punto

Quando il tuo calcio piazzato non entra, l’arbitro fischia la fine e realizzi che hai perso di un punto stando in vantaggio per tutta la partita contro i signori professionisti del Colorno rimane un po’ l’amaro in bocca. Come quando a Natale apri il pacchetto delle perfette dimensioni di un Nintendo Wii e ci trovi uno shampoo e una saponetta (è successo e non c’ un cazzo da ridere), oppure quando riportano in classe il tema che pensavi il tuo capolavoro di letteratura e la prof. ti dà 6 meno meno.

Però il rugby è anche questo e quando esausto, gonfio e dolorante guardi i tuoi compagni realizzi che alla fine di quel punto, per oggi, se ne può fare a meno. Queste battaglie che combatti spalla a spalla con i compagni per 80 minuti secondo me le ricordi tutta la vita. Abbiamo sofferto insieme in ogni rack, ogni mischia, ogni touche, cercando di coprire quel gap che separa noi che di rugby si vive, perchè è aria per i nostri polmoni, con quelli che di rugby ci vivono, perchè sono soldi per il loro conto in banca… e insieme al conto certamente più grosso del mio hanno anche 20 centimetri e 30 chili più di me… ma il cuore mi dispiace per loro, quello i soldi e la palestra non lo fanno certo crescere.

Oggi ho visto i miei amici lottare in trincea per 80 minuti, ripartire rasenti alla mischia, alzarsi e ripartire di nuovo perchè c’era uno di noi da salvare, da solo che portava palla nelle linee avversarie. Ho visto negli occhi di una squadra di Top Ten (o quasi), la paura per non capire come potessimo essere sempre li a braccarli su ogni punto d’incontro, con la foga e l’aggressività dei primi minuti nonostante ne fossero passati 80, sostenendosi l’un l’altro nonostante  i pochi cambi e i crampi alle gambe. Ho visto una banda di fratelli che come un’unica cosa attaccava e difendeva insieme, e ringrazio Dio o gli Dei o chi ti pare perchè io ero li con loro, ero in campo per 80 minuti accanto a loro, e questa soddisfazione di aver condiviso tutto questo nessuno potrà mai levarmela, né oggi, né quando tra 20 anni ci ripenserò.

I soldi, la gloria, il successo e la maglia dell’Adidas noi li lasciamo a chi quello che ho provato oggi in quell’arena non potrà mai provarlo… perchè il cuore per fortuna nostra non si allena, o ce l’hai oppure ti conviene comprare qualcuno più grosso… e quel punto tenetevelo pure.

Grazie ragazzi.

23 ottobre 2009

Medley del venerdì

imageL’ottimo meteo.it dice che stamani non ha piovuto, che adesso non piove e che stasera forse pioverà, ma forse no.
Capisco cannare di brutto la previsione per domenica, capisco pure che la previsione di domani può essere non del tutto attendibile, ma caro amico che generi modelli atmosferici negli spazi vettoriali dalla tua piccola stanza della fortezza delle scienze: AFFACCIATI PRIMA DI DIRE CAZZATE!
Il problema è che non si affaccia più nessuno e anche le gattare (governanti dei gatti randagi) di Mensola, un tempo così attente agli orari di partenza e rientro di ogni abitante, ultimamente avevano pure smesso di darmi la buonanotte quando tornavo dopo le 1.. Brutto segno.

Comunque, tutto questo è indubbiamente trascurabile alla notizia che esiste su facebook una cospirazione organizzata di 11mila folli terroristi, comunisti e probabilmente terroni, che vuole assassinare il premier, e che la magistratura, il SISMI e i G.I. JOE se ne stanno occupando lasciando il mondo nelle mani dei COBRA (i cattivi dei G.I JOE se sei così infelice da non averci mai giocato). Cmq ancora facebook non ha censurato la pagina e quindi sembra che entro stasera interverranno anche gli X-MEN per mettere fine alla rivolta.
Buon venerdì anche a te.

19 ottobre 2009

Rugby in azienda: funziona davvero!


Far ingaggiare una mischia ordinata a gente che in ufficio non ha il minimo contatto da 15 anni, nemmeno per farsi gli auguri di Natale.
Portare nelle aziende i valori del rugby che da anni condividiamo in campo e nella vita.
Esportare il concetto di Squadra alla realtà di una azienda per migliorarne l’ efficienza e la qualità del lavoro per i propri dipendenti.
Far capire al singolo che i limiti dei dettami comuni non sono poi così invalicabili.
Portare tutto questo alla mia azienda coordinando dei corsi di formazione in campo.
YES WE CAN!!
E la cosa bella è che funziona pure!
L’attività di team building già sperimentata da Lapo mi entusiasma e giovedì scorso abbiamo tenuto una piccola dimostrazione al Festival della Creatività coinvolgendo i presenti in mischie, touche e placcaggi incluso il fuori-programma del rompi e poi ripara il soffitto del padiglione con una touche un po’ troppo alta.



Mi hanno anche intervistato per INTOSCANA (minuto 10.30) e.. a parte qualche cazzata, non sono andato poi così male.



Qui facevamo saltare ignari spettatori in touche contendendosi il pallone mentre Lapo parlava di come nella touche il saltatore si affidi completamente ai suoi piloni.. e poi stabilità, reattività, sfida, 8 persone che all’unisono ripetono lo schema che gira perfetto come il motore di una moto da corsa… La touche a me mi fa proprio godere (anche se non si dice “a me mi”).
Altre foto potete vederle QUI e QUI


Infine:




Lui è Marcelo e cara amica che sbavi sulla barra spaziatrice, sono 50 la bocca e 100 l’ammore.

11 ottobre 2009

Il nodo al Nano

Questo blog non si occupa di politica e non per scelta, ma perchè non ci capisco veramente un cazzo e in effetti la materia non mi ha mai interessato più di tanto.

E’ buona norma però, caro Presidente, menarlo un po’ davanti per sdebitarsi prima di metterlo in culo al prossimo. Il fatto che l’anticostituzionalità della legge sia passata con 9 voti su 15 fa riflettere che per 6 dei super-membri (e intento membri nella concezione  più anatomica del termine) il tutto fosse regolare e si racconta che alcuni si siano anche un po’ stizziti per la loro convocazione… “ero già su Redtube, mouse in una mano, fava nell’altra e mi fate spengere tutto per queste cazzate??”

La foto sottostante scattata nel mese di Maggio in quel di Edimburgo rende abbastanza chiara la mia idea sull’argomento.

24052009204modL’identità degli 11 maiali che si sono prestati spontaneamente alla foto è stata occultata per ovvie ragioni di privacy.

Non resta che leggere la Fattoria degli animali di Orwell.

9 ottobre 2009

Cinderella Man

motivatord693a0d1c05a31ea72529d7d73ff8d3db9388537
La casa nuova dà soddisfazione, sviluppo un buon livello di Filippino e tengo pulito il più possibile. Ieri ho rigovernato l’accumulo dei piatti della settimana nonché comprato contenitori di gran pregio per sale zucchero e caffè, ognuno dei quali non è abbastanza capiente per tutta la busta che quindi resta in parte piena e stipata in qualche cassetto.
Questo post è per ringraziare Percy Spencer che nel tentativo di diventare Magneto inventò il forno a microonde.
Sei tu che mi salvi quando mi scordo di scongelare qualcosa la mattina, sei tu che mi salvi quando mi accorgo dopo aver scolato la pasta di non aver scaldato il pomodoro, sei tu che mi salvi quando mi annoio e metto una forchetta nel tuo forno per vedere le scintille. PETER WE NEVER FORGET.
MicrowaveOven