30 giugno 2010

Beach Rugby Round 2: Arenzano

"Comunque  a Johannesburg è mitico, se ti distrai un attimo ti rubano la macchina da sotto anche se stai guidando" L.V.
 Mentre il nostro prode conquistatore stringe gli ultimi legami con il popolo Zulu dall'altra parte del mondo, rilasciando anche una coraggiosa intervista a Repubblica.it , i nostri eroi partono alla volta delle Spiagge Bianche di Livorno di Arenzano (provincia denuclearizzata a 2 etilometri di curve dalla vita).
La nostra amata nemesi di Shultz l'ebreo ovvero Vasco aveva convinto durante la settimana un manipolo di giovani sognatori a dirigersi alla volta della costa ligure dopo la cancellazione della tappa di Livorno, interpretando Leonida nel rifacimento sovrappeso del famoso "300", ma sopratutto grazie a una splendida cena a base di zuppa di pesce finemente cucinata e servita dopo il solito allenamento "Forza 2" al campo Padovani. Ancora ripenso a quella scarpetta con un certo gusto.
Come sempre ritrovo alle 11 a.m., ricerca dei dispersi e partenza alle 1pm con sosta ai seguenti autogrill: Erg Firenze Nord, Peretola Nord, Serravalle Nord, Versilia Est, Magra Est.
Quest'oggi non sembriamo una banda di raccattati, ma una banda di raccattati ben vestiti, grazie all'introduzione da parte della dirigenza (Shultz) della Molesta Uniforme che prevede polo personalizzata, costumino hawaiano rosso, t-shirt gialla BSI e zaino doppia spalla nero con Nmila tasche. Da notare che Shultz è riuscito in quello che una squadra di serie A che non nominerò ma che anagrammerò per rispetto (Giintu 3191 Firenze) non è riuscita a fare in un lungo periodo di tentativi.

Appena arrivati si presenta subito la sfida più ardua: trovare parcheggio. In Liguria infatti vanno matti per l'agricoltura sui terrazzamenti ma non hanno ben chiaro che se al posto dei pomodori stendono asfalto possono evitare di parcheggiare in Piemonte. Vasco opta per lasciare la macchina sulle Dolomiti e calare giù attraverso il sentiero del CAI, il Peri parcheggia dentro una galleria per fare un ischerSo e il Semola ruba il posto al Santi che da questa esperienza trarrà infinito giovamento avendo i coglioni girati e odiando tutti fino alla fine del torneo.
Poi succede qualcosa di nuovo e inaspettato per la Molesta Rosa dei giocatori: siamo troppi, così in un infinito gesto di amore e pace verso il Magreb, io Fane e Semola ci offriamo di restare fuori a fare gli accompagnatori, bevendo e prendendo il sole per passare una giornata al mare senza lo stress del giocatore.
Come è stato chiaro fin da subito, stare a guardare i compagni giocare un torneo intero è stata la cosa più stressante che ho provato in vita mia, a parte quando mi persi nella TownShip sudafricana.


Le partite si susseguono in un clima tranquillo e soleggiato fino al confronto con la squadra più antipatica del torneo (questa volta non è il Ferrara ma i Tori Bianchi di Genova), con le loro magliettine aderenti della Underarmour, i loro fisici scolpiti dalla palestra e dagli steroidi, con la camminata tronfia a 30 cm da terra, ma sopratutto con una spocchia che credevo appartenere solo ai bomboloni della Lazio.
La Molesta adora confrontarsi con questo genere di avversario, perchè stempiare la gente fa sempre piacere, ma battere in terra come un rospo di stagno uno spocchioso nano gonfiato con l'elio dà il doppio della soddisfazione, sopratutto quando entrando in campo ti guardano come se tu non fossi degno di essere definito giocatore di rugby a causa della tua tenuta da gelataio obeso sudicio dall'alto della loro muta da supereroe dopato.

Tutto mitico a parte che io non stavo in campo...

Il match inizia con una distribuzione gaussiana di placcaggi da entrambe le parti, ma i tonini tengono botta e corrono il doppio di noi: 2 a 0 per loro dopo 5 minuti sembra il preludio alla famosa figura di merda.
Dopo poco succede la cosa più prevedibile in questa circostanza: una bella cazzottata. 
C'è chi prende, c'è chi dà, poi il gioco riparte finchè la Michela non viene presa e supplexata fuori dal campo con un placcaggio stile Legion of Doom. 
A quel punto non ricordo più niente, ma alla fine abbiamo vinto noi di una meta, cioè non io, io non giocavo.
La partita successiva è con i cugini del Savona: correttezza, fair play e amore: la Molesta domina e si porta a casa la prima vittoria di una tappa ufficiale. 
Ritiro della coppa, un po' di festeggiamenti (5 minuti), la molesta prende i suoi coccini e parte alla volta di Firenze, non prima di aver gustato una buona pizza al miglior ristorante di pesce della riviera ligure:
Mi dispiace la cucina è chiusa, solo pizza!!
Ma siamo 20!
Ho detto chiusa, che pizza prendete?

Un grazie sentito a tutta la Molesta, agli arbitri inetti, al Peri fermato dal medico ipocondriaco e magari la prossima volta sarà bene che l'accompagnatore lo faccia qualcun altro perchè a me sembra di non esserci proprio portato... 

23 giugno 2010

Al ladro del mio casco

A te giovane pischello, che per provare il tuo valore alla cumpa hai rotto il mio bauletto e hai trovato il casco della Momo e che adesso ti dai un tono davanti al Michelangelo con il trofeo della tua bravata.
Oppure a te sfortunato immigrato che hai rivenduto il mio casco per un tozzo di pane e vestiti nuovi per la tua sorella malata....
Tranquillo, io non ti serbo rancore. Io capisco il tuo gesto e ti perdono. Per questo quando troveranno il modo di viaggiare nel tempo oppure quando Doc mi verrà a prendere con la Delorean io voglio essere con te al momento del furto, in quella notte piovosa e fredda di Giugno, per metterti la mano sulla spalla, guardarti negli occhi, e come un padre compagno
romperti così tante ossa che poi potrò metterti nel bauletto al posto del casco.
Fino a quel giorno goditela pure,  nella speranza che l'usura dell'allacciatura non presenti il suo amaro conto proprio durante un tuo banale incidente.

21 giugno 2010

Beach Rugby round 1: Lido di Spina

19 Giugno 2010, 13.47 GMT+1
Strada Sconosciuta, Luogo Sconosciuto

"Pronto?"
"Vasco ti ricordi la strada per Lido di Spina? Credo di essermi perso"
"Shhhhhhhh!!! Sto addormentando il bambino, stronzo!!"
"Scusa scusa ciao ciao ciao"


La stagione 2k10 della Molesta Quindicina (o Molesta Cinquina come dicono i DAGGS) è iniziata da ieri; le partite della mattina si sono chiuse con una vittoria e una sconfitta e Bracco si è accidentalmente strappato raccattando una biglia di Girardengo sulla pista di sabbia.

Arrivo sulla spiaggia di Lido di Spina verso le 2pm dopo essermi perso nella vasta palude di Comacchio e vengo accolto dal grande entusiasmo dei miei compagni, non per il mio valore in campo, si intende, ma per il gonfiabile rosa che porto con me e che ricorda nitidamente il nostro vecchio presidente Ettore Liddo in scala 50:1. (Thanks Biondona per l'azzeccato regalo).
Qualcuno nomina con nostalgia la sua elezione nel 2009 a Ceriale, altri si interrogano sulla dubbia sparizione dal comodino di Inno, poi l'arbitro ci desta dal triste ricordo: Bisognerebbe giocare.



OH NOOOOOOO!!!!

Ci presentiamo così a un arbitro che guarda interrogativo la nostra tenuta da gelatai obesi risalente al 2009, tutto nel più indecoroso stile Cus Firenze:
La Michela, Pennello, Pellicano Parri, Io, mio figlio, Fanelli, Talpa, Maicol Beretta, Manisabbia, Zikiki, Patroclo (Bracco veglia su di noi da bordocampo imprecando contro chi crede ancora che sia rugby a 15, cioè tutti i precedentemente citati)

La Molesta Quindicina, dopo la vittoria contro una squadra di cui non ho mai saputo il nome e che d'ora in avanti chiamerò Bluoni (intanto non li nominerò più) si imbatte nella semifinale più sperata: Daggs Strani Tipi.
Gli animi sono carichi, le motivazioni ci sono, poi si sente un "Per la Molesta Cinquina ip ip, urrah"
Cinquina? Cinquina?? Ma vi ammazziamo tutti!!! Storpiate il nostro nome e pensate di restare vivi??? Ci scambiamo occhiate assassine, "Ci siamo capiti eh!!", Ci riguardiamo ancora e mi sorge il dubbio...
Non che voglia polemizzare... però in effetti siamo proprio 5! E poi molesta cinquina ricorda lo schiaffo e il logo può essere una mano su un culo... Forte no? 
BASTA!! C'è da giocare!!

La Molesta parte bene,  poi inciampa ma siamo li e il primo tempo di chiude sul 3 a 2 per i Daggs.
Il secondo tempo, non certo per il calo di forma (tondo è cmq una forma) ma per piccoli errori difensivi, si chiude sul 5 a 2 per i Daggs che passano in finale contro i Neroni (forse il Paese, forse i New Zeland Maori, adesso non ricordo).
La Molesta raccoglie i cocci  e assiste all'altra semifinale.
La finale 3o e 4o posto ci tocca con la squadra più antipatica del torneo: il Ferrara.
Ormai la Molesta è padrona del campo, si è accorta del diverso sport che sta praticando, e riesce a vincere senza dimenticarsi di distribuire un buon poker di colpi a qualche guascone un po' troppo aitante.



Da qui il bagno Kqualcosa si trasforma in locale all'aperto e la serata prosegue garosissima per circa 1 ora e mezzo, finchè lo Ziki si trasforma in Coscienza e ci ricorda che abbiamo prenotato la cena in un diverso locale, e pertanto abbiamo contratto un impegno che dobbiamo rispettare... La gente allibita segue lo Ziki verso il campeggio senza fiatare... si sente solo un timido "ma sta dicendo davvero?L'ha detto lui??"


"Forse si doveva restare al bagno" diverrà una frase molto usata per quella sera e per le sere a venire. Qualcuno la confonderà come un desiderio di dare libero sfogo alle proprie funzioni corporee, ma i Molesti sanno che di ben altro si tratta.


Rimando al sito della Molesta Quindicina per il report ufficiale del Talpa e grazie a tutti i presenti per la divertente tappa. 
Ringrazio infine il ragazzetto che la domenica mattina se la gaggiava sotto canestro in campeggio e che sosteneva di essere forte perché lui giocava in una squadra: "Amico mio, io non faccio canestro nemmeno con il "cherry picker", ma te l'avevo detto che contro il Pennellone c'è poco da fare!!"
Cherry Picker in azione al Cargo Building

12 giugno 2010

Nuovo Look

Con l'arrivo dell'estate, di Pitti Immagine Uomo e delle code kilometriche sui viali la mattina perchè un cartello di ricchioni ha deciso che bisogna fare una sfilata,  ho deciso di rifare il look del sito. In effetti quel bianco e blu che andava tanto di moda 3 anni fa, dice quest'anno non andrà per nulla quindi sono corso ai ripari.
Lo potrebbe confermare anche Alessio Sundas, che vediamo qui a fianco nell'epoca d'oro, se non fosse per quel problemino con la giustizia...

Comunque dopo aver provato ogni combinazione di colori RGB e aver vinto il premio "peggiore abbinamento di colori 2010" a una competizione per soli daltonici, la cosa migliore che sono riuscito a fare è questa che vedete.
Se avete consigli che renderebbe il tutto un po' più ehm ehm e un po' meno ehm ehm fatevi avanti. 

11 giugno 2010

Amore Fijiano

Le isole Figi (figiano: Viti; indostano: फ़िजी فِجی) sono un arcipelago dell'Oceania che formano l'omonimo stato. Il paese occupa un arcipelago di circa 322 isole, di cui 106 sono abitate permanentemente, oltre a 522 isolotti. (fonte uikiphedia)
Come avrete capito alle isole Fiji si sta come ragni, ognuno ha suo isolotto, canna da pesca, estate tutto l'anno, mare incontaminato, sole, amore,cornetto Algida e per comprare le uova ci si va in canoa.

Su queste isole lontane, i prodi colonizzatori, oltre a portare il broncopolmonite e la giusta religione (le confuse  tribù stavano pregando dei buffi e inesistenti spiriti) , portarono anche una palla da rugby, e le tribù isolane, dopo un certo scetticismo, iniziarono a prendere questo giochino parecchio sul serio.
Ovviamente svilupparono un gioco che si sposasse con il loro modo di essere:

  1. CALCIARE NEVER: giocando su isolotti grossi meno del campo se calci la palla finisce in mare, e poi ti tocca andare a prenderla
  2. LA TOUCHE: Eh? Ah le rimesse laterali!! Cosa urli lo schema?! Ributtaci la palla che continuiamo a picchiarci come fabbri! Gli isolani non hanno la benché minima idea di cosa sia uno schema in touche, uno tira la palla e gli altri 7 saltano, non è nella loro natura scervellarsi per prendere il pallone. La filosofia è "Tranqui, il pallone ce l'hanno loro? Vedrai che ce lo renderanno presto!"
  3. LA MISCHIA: Si potrebbe pensare che gli isolani, per il loro classico fisico a lavatrice, siano dei maestri della mischia ordinata. Invece come ci può insegnare un esperto pilone o il suo fisioterapista, la mischia è un complesso sistema in cui la sinergia di tutti gli elementi e la perfetta interazione genera solidità e potenza (il fisioterapista direbbe solo "mettiti sul lettino che ti rimetto il collo sotto la testa"). Gli isolani come già detto non organizzano nulla se non feste sulla spiaggia, figurati se si sbucciano per fare una mischia.
Il gioco degli isolani si basa sostanzialmente su 2 principi

  1. OFFLOAD come se piovesse: gli isolani hanno una innata dote per il riciclo del pallone e un fisico che gli permette di farlo nelle situazioni più incredibili: non è un caso che al rugby a sette i fijiani facciano il culo a diversi
  2. PLACCAGGI a scroscio: gli isolani sono grossi, hanno il baricentro sotto terra e spalle come divani (Divani&Divani da minimo 2000 euro), e hanno capito che il modo migliore per farmarti è farlo non temporaneamente, ma con una lungo-degenza in una struttura sanitaria apposita. Per questo un placcaggio medio di un isolano è a metà tra un incidente in motorino e il Knock Knock di Takeshi's Castle.
Secondo voi cosa ha detto il povero Matt Cadeaux (lo so che si chiama Giteau) per fare incazzare così tanto i sorridenti fijiani?

  1. TUAPONTEMARCIOCHIUSA!!!
  2.  La tu mamma pare una Candy
  3. Quest'anno la festa di fine anno delle Fiji ve la organizzate da soli e io nemmeno ci vengo
  4. Brontolo merda
  5. Fatti una famiglia
  6. Scusate vi ho scoppiato la swissball
  7. Quest'anno niente beach rugby
  8. Altro (indicare nei commenti la frase esatta)