L’effetto del Mugello è stato come quello di quando baciai per la prima volta una tedesca allo Space Electronic: E’ mitico, vuoi rifarlo subito!
Fortunatamente per tornare al Mugello è bastato prenotare con largo anticipo, mentre per ri-trafficare a quei tempi dovetti sbattermi molto di più senza grandi risultati.
Così il giorno prima del turno, colmo di gioia e entusiasmo, ho chiamato il mio meccanico per fare 2 interventi alla moto. Nulla di costoso, giusto 2 regolazioni e il montaggio delle carene in vetroresina (tocchiamoci i coglioni) perchè non si sa mai…
Ecco è libero… continua a squillare… squilla ancora… guasconcello del meccanico chissà sotto quale moto starà armeggiando…
Un rapido controllo al calendario e altri 15 tentativi sono sufficienti per capire che il mio fidato meccanico non risponderà… anche lui colpito da questa mania delle ferie.
No panic, utilizzo l’unico insegnamento che il mio relatore della tesi mi ha impartito con la voce del maestro dei 5 picchi:
“Sirio, Google è tuo amico”.
“Ma io mi chiamo Luigi!”
“E’ uguale, Sirio”
Ok, meccanico trovato: finisce il lavoro il sabato alle 13, cercando di sbarbare dalla moto i pezzi che non servono per la pista, e a nulla vale il tentativo di spiegargli che la moto, a volte, la vorrei usare anche in strada. Riesco a salvare la ventola del radiatore alla quale mi attacco con forza, desisto su pedane passeggero (non avessi a portare du’ fie), molle delle pasticche, bulloneria varia.
Dopo il rito del “Mi presenta il conto, svengo, mi risveglio e pago” parto alla volta del Mugello con un piano semplice quanto demoniaco: Se mi ferma la polizia mi butto di sotto a qualsiasi velocità io sia, fingo di spingerla e esclamo, “salve agente, sto spingendo questa moto verso il Mugello, manca ancora molto?”
Per fortuna arrivo senza trovare nè una pattuglia, nè anima viva.. sarà che l’8 Agosto alle 14 la possibilità di incrociare qualcuno è pari a quella di digitare 10 cifre sul cellulare, chiamare e beccare la Canalis "Pronto chi parla, George sei tu?"
Da qui in poi le emozioni si susseguono: caldo, stanchezza, adrenalina pura e tanto tanto divertimento.
Nei pochi giri che mi hanno cronometrato non ho abbassato di molto il tempo dell’altra volta. In compenso su 25 giri ho preso le Biondetti in 25 modi diversi senza ancora avere idea di quale sia il modo giusto (le due Biondetti, mio malgrado sono curve) e ho fatto i miei primi dritti fortunatamente rimanendo in piedi.
Unica pecca la velocità di punta della moto che più di 245Km/h non voleva fare.. eppure l’altra volta arrivavo a 255 staccando 100 metri prima… sarà mica colpa del meccanico che ha tolto qualche bullone che a regola serviva?
Ringraziamento particolare a quelli che sono venuti a vedermi girare, chi alla domanda “Ma in quanto ho girato” ha risposto “io ho contato fino a 72”, chi per fotografare me ha colto questo trionfo di Ninja:
Non ci sono, ma apprezzo la foto!
e Sergio, noto calciatore, che di sabato 8 Agosto era a vedere girare il Nuzzi, mentre io una sua partita ancora non l’ho vista (più assurdo cosmico di questo non credo ci sia… o forse si… ma ve lo racconto in un altro contesto).
Ultimo grazie al fotografo che mi ha fatto tutte queste foto, ti prometto che questa volta una te la compro davvero!
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