8 febbraio 2010

Ora mi ricordo!

Domenica, ore 7.15. Non questa, quella prima.
La sveglia suona e il primo pensiero è "ma chi me l'ha fatto fare di giocare a rugby che oggi invece di andare a Brescia potevo stare a letto e ieri sera uscire come tutti i civili?" Il secondo pensiero è "Ma ... Brescia è in Lombardia?"
Sulla strada per la convocazione incontro Talpino abbracciato a un pinguino in scooter e gli faccio capire con 2 gesti delle mani che ci fermiamo a fare colazione prima di presentarci al campo, lui accetta di buon grado, il pinguino anche.
Ci siamo, si parte direzione Brescia che, mi confermano, è tutt'ora in Lombardia.
2 battute, 2 siparietti e mi sento subito a casa, perchè in fondo “casa” è dove ti senti a tuo agio, tranquillo e sicuro e  più che un luogo, assume la forma di un gruppo di amici con cui ho condiviso i momenti più belli e alcuni dei più brutti della mia vita.
La proiezione della partita di domenica scorsa con analisi degli errori in too-slow-motion concilia la dormita nel mezzo al corridoio del pullman con coperta di pile, tappi per le orecchie e mascherina oscurante fornita dal mai dimenticato Francesco Marchini.


Festa erasmus in Toga: imbucati grazie e 2 casse di EFES scadute da 1 anno e mezzo. La Norvegia dà, la Norveglia prende...

Nemmeno il tempo di svegliarsi ed è subito Autogrill.
Tra chi resta fuori a mangiarsi i panini portati da casa, chi entra per un caffè, io mi metto in coda per il solito piatto di pasta in bianco al ristorante. Davanti ai nostri occhi di giovani pieni di ideali, l’intera squadra del Genova Rugby è in fila con in mano il ticket per il MENU SPORT pagato dalla società, con le loro tutine di qualità e i giubbotti fashion. Genova rugby che milita ai poderosi vertici del campionato di serie B.
SERIE B (LORO)=> SERIE A2 => SERIE A1 (NOI)
Ripongo il vassoio con una vena pulsante al lato destro del collo e mi faccio riscaldare una Rustichella.
 “Vuoi il menù con il dolcetto, la bibita e il caffè?” 
“No stronzo, tu vuoi anche il pianale, il motore e l’abitacolo quando vai a cambiare i freni?”
Espongo la mia frustrazione a chi di dovere, ma mi viene detto che il pranzo all’autogrill non è una cosa che serve, le cene del venerdì… quelle servivano…
Dunque: mi sono svegliato alle 7: unico giorno in cui non lavoro, siamo in pullman da 4 ore, domani ricomincio la settimana con la stanchezza di un operaio bulgaro (si si i bulgari si stancano molto), ogni settimana da 10 anni vedo più il campo che casa mia, ho più infortuni dell’omino dei crash test, ma il pranzo alla squadra non serve… le cene del venerdì quelle si. Ok mi hai convinto.
Aspetta, ma non ci danno più neppure la cena il venerdì dopo allenamento!! Dice che adesso ci paghiamo il campo in sintetico il mercoledì… certo 3 kili di pasta son rincarati davvero. Ripartiamo vai.
Arriviamo al campo di Brescia con un certo anticipo e la voglia di giocare proprio non arriva… Fa un freddo bestia, è umido anche per un anfibio e come se non bastasse la mia spalla è solida come un castello di carte.
Riscaldamento, fischio di inizio e si comincia!
Dopo pochi minuti una cosa risulta chiara: l’arbitro non ha la minima idea delle regole di questo sport: il fuorigioco è un concetto alquanto soggettivo e ogni punto d’incontro una rissa da strada dove la gente entra e esce un po’ a piacimento. Ricordiamo inoltre che il placcatore sdraiato sulla palla oggi non vuole evitarne l’uscita: è solo bisognoso di affetto e va compreso.
Ok gente: sono cazzi da cacare!
Dopo 60 minuti di battaglia siamo pari, almeno credo. Qui in mischia nessuno sa il punteggio, “continuiamo a martellare così, stanno cedendo!!”. Arrivano N>1 cartellini gialli: vediamo…c’è Ippo seconda linea, mancano 2 terze, il Santi è centro.. boh direi che siamo in 12.
Alzo la testa dopo una pulitura mentre corro verso la pulitura successiva (la storia delle 4 famiglie che si rischierano oggi l'abbiamo un attimo messa da parte) e mi accorgo che sto sorridendo...
Ora ricordo cosa che mi fa svegliare alle 7 di domenica, che mi fa allenare anche con la neve, che mi fa dire "si si ce la faccio" quando la spalla issa bandiera bianca e che mi fa correre a casa a prendere la borsa invece di andare a fare l'aperitivo del venerdì come tutti i civili.
Difendere 2 punto di vantaggio e i tre metri di terra dietro i miei piedi insieme a un manipolo di compagni, contro chi è più fisicato, più pagato, più allenato e più riposato di noi...

E quando sei sopra di due punti a respingere l'attacco sulla linea dei tuoi 5 metri una, due, tre volte, spalla a spalla con i tuoi, due minuti alla fine sono lunghi una vita e io me li passo tutti con il sorriso dentro al cuore.

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